Come organizzare un evento oggi (1/3): conosci davvero il tuo pubblico?

Questo articolo è il primo di una triade dedicata a come è cambiato l’evento oggi.
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Primo appuntamento. Abbiamo un sacco di cose da dirti su come ci si sta organizzando per i prossimi eventi rispetto a quelli di qualche anno fa. Quindi lo facciamo in tre articoli distinti, mettiti comodo o comoda e buona lettura!

Ma prima, spoiler delle prossime puntate. Sappi che tratteremo anche:

  • Organizzazione del budget
  • Location di 💩

E alla fine della triade ci sarà una sorpresa per te.

Come avrai intuito dal titolo, iniziamo parlando di pubblico

Piccolo riassunto su cosa è successo negli ultimi due anni: boom di piattaforme per eventi digitali nate per necessità, soluzioni pronte a erogare webinar e supervisionate da espertoidi del settore “cresciuti” in appena 4 mesi. Gli stessi e le stesse che pensano che organizzare un evento oggi sia la stessa cosa di 2 o più anni fa.

Indovina? Non è così. Ed è doveroso spiegarti perché.

Quando pensi di aver considerato tutto, stai dimenticando il pubblico

Perché la maggior parte degli eventi attuali viene organizzata in modo sbagliato? Perché ci si basa su parametri di 10 anni fa. Uno su tutti la considerazione del pubblico, oggi ben diverso da come era 10 anni fa.

Devi ragionare di più su di lui, perché anche il pubblico sta vivendo un cambio di paradigma e sceglie con più parsimonia gli eventi a cui vuole partecipare. Ha bisogno di una motivazione molto forte per farlo, non è più costretto a venire in sala!

Pubblico in evento: sfrutta la piramide di Maslow

Per semplificare questi concetti, ci viene in aiuto la piramide di Maslow

Come forse già saprai, questo schema si legge così: alla base ci sono i bisogni imprescindibili, fisiologici. Più si sale, più i bisogni si fanno meno urgenti. Non si può passare a un bisogno che si trova più in alto prima di aver soddisfatto quello subito sotto.

Trasportiamo questo schema nel mondo degli eventi e proviamo a collocare evento digitale ed evento fisico

Se l’avessimo fatta qualche anno fa, questa piramide sarebbe stata piatta. Il digitale non era un’esigenza, adesso invece si può scegliere:

  • L’online rientra in un bisogno più basso, perché il fine è imparare: impariamo per sopravvivenza, per acquisire nuove competenze e garantirci una posizione di sicurezza.
  • Il fisico sta in mezzo, un gradino più sopra, perché il fine cambia: è socializzare, appartenere a un gruppo, conoscere la guest star di turno e poter dire io c’ero.

Come si può sfruttare questa diversa percezione di fisico e digitale? Creando esclusività, una leva molto importante: in presenza l’evento si paga ed è a numero chiuso.

“Far pagare? State scherzando? Non verrà nessuno!”

Comprensibile: intanto inizia a mettere i posti limitati… poi però ricordati di comunicarlo. 

Sappiamo che può suonare complesso da mettere in pratica, ma per esperienza personale ti assicuriamo che la doppia landing page o il doppio pulsante (una CTA per l’evento in presenza e una CTA per l’evento online) ti semplifica di molto la vita.

Non solo: aggiungendo un contatore posti alla tua landing per partecipare in presenza avrai:

  • ben chiaro quante persone ci saranno all’evento, in modo da organizzarti di conseguenza ottimizzando risorse e budget
  • un utente che percepisce scarsità e quindi urgenza di acquistare nell’immediato

Sembra fuori dall’ordinario, ma si… può… fare! 

Il “si è sempre fatto così” è deleterio anche in questo caso, perché mettere due pulsanti non ti costa niente e all’atto pratico, quell’evento fisico, diventerà una nicchia a cui appartenere assolutamente.

I pochi eletti in presenza devono poter godere di contenuti riservati, che spettano solo a chi ha deciso di essere lì, perché ci tiene davvero. E tu devi lavorare soprattutto su chi ci tiene davvero, seguendolo in tutte le fasi dell’evento.

 FOCUS → Organizzare eventi digitali: 3 fasi che non devi trascurare  

Partecipante caldo, freddo, online e in presenza

Ma il pubblico come ci arriva fino all’evento fisico? Come decide di voler essere lì in presenza, di fare un viaggio magari anche lungo e investirci tempo e denaro? Se stai pensando “appena riceve l’invito”, non è proprio così.

In un mondo in cui abbiamo a disposizione un’enorme videoteca di eventi da cui possiamo accedere comodamente dal divano di casa nostra, il fatto che un utente decida di iscriversi e partecipare in presenza dovrebbe essere un fattore da considerare subito, perché è una gigantesca manifestazione di interesse. Non c’è niente di più eclatante!

Diamo sempre più peso al nostro tempo perché ne abbiamo sempre meno, prosciugato da tutti gli stimoli che riceviamo. Davanti a un’offerta in cui ho anche l’alternativa online, se scelgo di venire è perché sono davvero interessato o interessata a ciò che hai da dirmi.

Ma questo interesse non nasce spontaneo quando il pubblico è freddo: segue un percorso preciso che ora ti racconteremo attraverso una storia vera che ci è successa in azienda.

Dall’altra parte del banco: la nostra esperienza come utenti

Parte del nostro team si impegna in un progetto da portare a termine entro l’anno. C’è un problema, nessuno conosce a fondo l’argomento.

Cosa fa la maggior parte delle persone in questo caso? Apre Google.

Ricerche, articoli, newsletter… dopo aver appreso grossomodo il tema, un modo per approfondire è proprio l’evento online – spesso gratuito – che trovi (e che ti trova) mentre navighi tra le giuste parole chiave.

A furia di masticare sempre più informazioni, il processo decisionale prende forma. Inizi a richiedere consulenze e a mettere le mani in pasta.

Se arrivasse l’ennesimo invito a partecipare a un evento online, la risposta sarebbe diffidente. Cosa succede invece quando si scopre che l’evento in questione è in presenza, logisticamente fattibile e vicino a me? Partecipo. Magari in compagnia

Non è più una questione di apprendimento, in quel momento ho voglia di confrontarmi, di conoscere gente, di investire mezza giornata del mio tempo per andare ad ascoltare dal vivo l’autore o l’autrice del libro che ho acquistato per formarmi a inizio percorso.

Non si arriva direttamente all’evento in presenza, è un percorso graduale che coltiva l’interesse dell’utente partendo online. Quando si arriva al cuore del processo decisionale, non si tratta più di un’intenzione che lascia il tempo che trova: c’è un budget, c’è la volontà di realizzare concretamente quel progetto.

Quando hai pubblico in presenza vuol dire che il tuo evento, a quel pubblico, interessa veramente tanto. Succede tutti i giorni a tantissime persone. A quel pubblico lì devi dare tutto quello che puoi, perché ha già preso la sua decisione e farebbe di tutto per essere lì. 

Soprattutto pagare per l’esclusività.

L’evento 2023 sarà quindi con meno persone, per meno giorni in presenza e con tutto il resto del pubblico da remoto.

 

Allora, cosa ne pensi? Hai trovato interessante questo argomento? Aspetta di leggere gli altri, stiamo preparando il terreno per gli eventi dei prossimi anni… 🔜

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