
Accessibilità digitale: le barriere architettoniche a cui spesso non pensiamo
Anche il web ha delle barriere architettoniche: l’accessibilità digitale è un tema importante da conoscere e attuare il prima possibile. Ecco qualche consiglio!
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L’organizzazione di un evento è un processo impegnativo e complesso. Per non parlare poi di un evento B2B, che si gioca su un terreno delimitato e con un pubblico molto esigente, che richiede quindi una particolare professionalità. In questo tipo di eventi entrano in gioco fattori legati a posizionamento, immagine, reputazione… e chi più ne ha più ne metta.
E se la gestione dei mille tasselli logistici non fosse abbastanza, ecco che si aggiunge un altro dettaglio, che può donare gioie o dolori nel corso della sua gestione: i social.
Nella realtà di oggi, è impensabile trascurare il lato social: è fondamentale essere presenti là dove si trova l’attenzione del pubblico, e quel luogo è un’applicazione sul nostro smartphone.
Può essere Facebook, Instagram, LinkedIn, Tik Tok – dipende qual è l’audience che vuoi catturare.
Per sua stessa natura, un evento è un momento relazionale e non può quindi permettersi di essere assente dalle piazze virtuali dei social network. Un evento che non si trova sui social, è un evento che non esiste.
Senza social non c’è evento – e come si sa, buona parte degli sforzi organizzativi sono vani se non ci sono spettatori.
Cosa ti devi aspettare da questo strumento, e come puoi sfruttare al meglio il suo potenziale?
Il primo passo è sempre fare il punto della situazione. Ecco quindi una CHECKLIST di ciò che devi tenere a mente quando inizi a pianificare una campagna:
Con le risposte a queste domande, puoi passare alla fase di pianificazione.
Ma prima vale la pena di fare una precisazione sulle aspettative.
…ma ora non c’è più, quindi inutile continuare a sognare di farsi conoscere senza un investimento in sponsorizzazioni per i propri post.
Facebook (più degli altri canali) ha affinato i suoi algoritmi, ed è già difficile per una pagina farsi vedere da tutti i propri follower: figurarsi entrare nel feed di altri utenti!
La buona notizia è che se la reach organica della vostra pagina è crollata improvvisamente (o non è mai decollata) non è colpa vostra. Non si tratta di qualità dei contenuti o incapacità, semplicemente Facebook ha eliminato quell’opportunità.
La notizia meno buona è che per rendere visibile i propri eventi social, non si può più prescindere dalla paid advertising. I social si sono ormai aperti totalmente all’area business, e affinano sempre più la profilazione dei propri utenti. Questo si traduce in un servizio di targetizzazione sempre più specifico e mirato, costruendo una comunicazione su misura per il pubblico.
In parole semplici: o tutto o niente. Investi in digital ADV e raggiungerai il tuo target; affidati agli inviti personali e arriverai solo ai tuoi amici.
Come puoi farti conoscere al di fuori dei soliti ambienti? La risposta sta nei social, l’unico strumento che offre la possibilità di una targetizzazione precisa e mirata.
Come alimenti l’interesse creando aspettative realistiche e attirando un pubblico realmente interessato?
Con la diretta social: Instagram, Facebook, Tik Tok poco cambia. L’importante è aprire le porte e lasciare che l’utente possa dare una spiatina a quello che sta succedendo.
Ma che bello è esserci prima, durante e dopo l’evento! C’è un piccolo pettegolo (ciao, Pascoli!) in tutti noi. Nessuno escluso!
Durante la pandemia (e anche ora) tutti i grandi marchi della moda italiana e internazionale hanno mostrato in diretta le loro sfilate: così tutti abbiamo potuto essere nella front row, anche se eravamo a casa, in pigiama, con calzettoni e tisana. Figo no?
Si possono programmare delle dirette in momenti chiave dell’evento, per offrire una panoramica dell’offerta e un assaggio di cosa volesse dire trovarsi lì. Cosa si vede? Cosa si sente? Quali sono le persone con cui posso connettermi?
Ecco quali sono i vantaggi di una diretta:
Una diretta Facebook o una Linkedin possono essere una mossa strategica da non sottovalutare: ma come tutte le strategie, non può essere improvvisata. Venti secondi di diretta (tipo stories Instagram) si possono girare con uno smartphone: un live di più di una decina di minuti invece, richiede strumenti diversi.
Ecco quali:
Ci sono i partner che si occupano del catering, quelli che si occupano di far funzionare la tecnologia. Volendo potresti cucinare tu, o metterti a montare i monitor. Ma perché dovresti se ci sono specialisti in grado di farlo per te? Ecco, per gli eventi social è lo stesso. Trova qualcuno che lo faccia per te e ti tolga il peso dell’ennesimo lavoro complicato.
Una buona strategia social dà un impulso notevole al successo di un evento, ma è un lavoro non da poco che gli organizzatori (come ben sai, già pieni fin sopra i capelli di scadenze e tasselli da far quadrare) difficilmente possono gestire in autonomia.
I frutti raccolti in engagement e awareness sono direttamente proporzionali all’impegno e al tempo dedicato.
Ecco TUTTO CIÒ di cui dovresti occuparti:
E la lista sarebbe ancora lunga. L’unica cosa che sappiamo – e che ammettiamo senza filtri – è che la tuttologia non porta da nessuna parte. La nostra sugli eventi e social te l’abbiamo detta. Sta a te ora accettare una nuova sfida!
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